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Élite 3: amore e odio?

Writer: BeatriceBeatrice

ATTENZIONE: SPOILER ALERT! Se non hai ancora visto Élite ti consiglio (ahimè) di non leggere questo articolo o, per lo meno, di rimandarlo a quando avrai recuperato qualche episodio ;)

La terza stagione è stata lanciata da esattamente un mese su Netflix e la serie si trova ancora nella top 10 italiana. Ed io andrò controcorrente e contro chi questa stagione l’ha un po’ “affossata” considerandola inferiore rispetto alle due stagioni precedenti.

Per me l’introduzione di due personaggi è stata fondamentale: Yeray e Malick. Eh già, proprio quelli più criticati e considerati da molti inutili, in realtà sono stati fondamentali.

Ma prima della “critica” vediamo un po’ insieme cosa succede.

 

Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare.

La terza stagione di Élite inizia con il solito flashforward che aveva caratterizzato la prima stagione: la morte di un personaggio, in questo caso stiamo parlando proprio di… Polo!

Era ora (potrebbero dire in molti)! Effettivamente questo è un po’ lo “standard” che potrebbe essere criticato. La struttura narrante della serie non cambia: c’è sempre un morto, ci sono sempre delle indagini ancora in corso, ci sono sempre Guzman e Samuel in bilico tra il dimenticare il passato e il riviverlo.

 

Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!

Sotto una storia un po’ fissa però c’è molto altro, ci sono dei personaggi che crescono.

Carla: il suo personaggio era probabilmente uno tra i più ambigui di tutta la serie. Sempre in bilico tra l’essere ricattata e il ricattare, viene finalmente messa alla prova dall’arrivo di Yeray (ex studente di Las Encinas che aveva abbandonato la scuola perché vittima di bullismo). A mio parere è proprio il personaggio di Yeray, considerato inutile da molti, ad essere determinante per permettere a Carla di crescere e di mostrare finalmente tutta la sua maturità.

Omar: che dire, delusione? Forse. In realtà anche il personaggio di Omar è stato messo alla prova, una prova che per me non è stata superata. Anzi, penso che ci è stato dimostrato dagli autori della serie che anche uno tra i personaggi più forti, se messo alla prova, può crollare. Con il tumore di Ander e l’arrivo di Malick (terzo incomodo nella coppia) sembra proprio che Omar non riesca a mostrare quella forza che gli aveva permesso di dichiarare la sua omosessualità e di allontanarsi dalla sua famiglia.

Lucrecia: per me uno dei personaggi migliori! Questa stagione credo che abbia avuto il potere di farti amare dei personaggi che non avresti mai avuto i coraggio di amare. Al di là delle sue debolezze che la porteranno a ferire Polo, ci sono tanti momenti di grande crescita. Lucrecia finalmente capirà quanto lei e Nadia siano simili e quanto questa somiglianza possa essere molto più di una competizione. Ma la vittoria più grande per tutte noi donne credo sia stato il momento del suo “NO” a Guzman. Nel quarto episodio Lucrecia si rende conto di quanto sia circondata da falsità. Tutti i suoi amici stanno ballando con i rispettivi fidanzati, desiderando di essere però con qualcun’altro. Lucrecia si rende conto che preferisce rimanere da sola ed essere migliore piuttosto che sprofondare anche lei nella falsità.

Certo, la terza stagione di Élite potrebbe sembrare in alcuni momenti un po’ ripetitiva, ma a mio modesto parere è stata piena di elementi apparentemente banali che in realtà sono fattori necessari di passaggio.

Passaggio a cosa? Alla crescita dei personaggi, o meglio, di ragazzi adolescenti e sappiamo che le scelte che facciamo quando siamo giovani ci segnano profondamente.

Beh, potremmo continuare ancora per molto, ma questo articolo poi avrebbe davvero la lunghezza di una Bibbia. Quindi lascio a voi l’arduo compito di continuare nei commenti e di dirmi cosa ne pensate dell’evoluzione di uno dei personaggi più importanti e ambigui: Polo!

In attesta del vostro giudizio vi saluto e vi do appuntamento alla prossima puntata!

 
 
 

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