Ho avuto la fortuna di nascere in quella parte di mondo fortunata, in tempi fortunati, anche se ad oggi sembra strano sentire l'espressione "tempi fortunati". Credo, però, che nonostante i giorni difficili che stiamo vivendo, il passato ha riservato atrocità molto più dure da affrontare, alcune delle quali ancora aleggiano nella nostra civiltà. Torniamo a parlare di fortune.
Sono stato privilegiato ad aver vissuto la mia infanzia durante un periodo particolarmene florido e non troppo contaminato dalla imperante tecnologia contemporanea ed è stato allora che ho imparato a sognare. A questo punto sento di dover ringraziare chi mi ha permesso di sognare, la mia famiglia.
Ora continuiamo a parlare di visioni oniriche. Fin da piccolo (o forse dovrei scrivere cucciolo?), quando ancora non ero un rompiscatole di proporzioni bibliche, ho ammirato il lavoro di un certo signor Walter Elias Disney. Crescendo il mio sguardo mutava, ovviamente le mie capacità di analisi si espandevano, ma l'ammirazione per quel signore e le sue opere cresceva di pari passo. Erano possibili due cose:
1. ero stato culturalmente inquadrato e "plagiato" fin dall'infanzia (che non mi sento di escludere).
2. l'opera artistica e imprenditoriale di Disney è una vera e propria fonte di ispirazione .
Per ora mi sto limitando a scrivere di quanto Disney abbia realizzato in prima persona, perciò chiedo un piccolo sforzo al lettore di tralasciare ciò che è stato prodotto dopo il 1966 e di andare con la mente a 92 anni fa. Un ragazzo americano proveniente da una famiglia non particolarmente agiata, che consegnava giornali prima e vendeva bibite poi (sembra che questo lavoro porti fortuna ndr), ha perseguito il suo sogno di diventare un fumettista. Durante gli anni Venti ha iniziato a muovere i primi passi in quel campo fino all'anno della svolta, il 1928, quando al Colony Theater di New York viene proiettato Steamboat Willie, cortometraggio di debutto per Topolino (Mickey Mouse), riscuotendo un enorme successo.
Quando ho letto la mia prima biografia di Disney, la sua storia mi ha affascinato al pari di un romanzo avvincente. Da allora i miei sogni, già condizionati dalle atmosfere fiabesche delle sue opere, sono diventati più "possibili". Ciò non significa che necessariamente si relizzeranno, ma vuol dire che la mia vita avrà avuto degli obbiettivi da sogno.
Mi rendo conto che sogni più nobili dei miei aspettano ancora di diventare realtà solide (I have a dream), ma penso che gli ideali che hanno ispirato l'opera di Disney e di chi lo ha succeduto, aiuterebbero tutti i sogni degni di questo nome ad avverarsi.
Il tema onirico ricorre spesso nel mondo disneyano, per questo sono sicuro che tornerò presto a scrivere di sogni, adesso è ora che vi lasci ai vostri.
L'impostazione di un articolo ma con lo spirito fiabesco. Tempi fortunati sono quelli in cui c'è ancora chi come te fa sospirare e ricredere della bellezza con la scrittura. Voto: 10